lunedì 30 gennaio 2012

Il silenzio dei gatti

La primavera doveva ancora arrivare, quando Tina ci ha lasciato, faceva freddo e Camilla non usciva durante il giorno - come era sua abitudine in estate; trascorreva lunghe ore guardando dalle finestre e credo si domandasse dov'era andata la sua compagna. Da allora io e Camilla siamo diventate grandi amiche, non parliamo ma ci guardiamo in silenzio, lei aumenta il volume delle fusa e io l'accarezzo.
Il primo giorno di sole Camilla è uscita in giardino,  si è allontatata ed è sparita velocemente dietro la siepe; la sera l'ho chiamata a lungo, inutilmente: quella notte non è rientrata.
L'ho trovata, infreddolita e sporca,  la mattina dopo, raggomitolata sulla sedia del giardino. L'ho portata in casa e lei si è diretta lentamente verso la sua cuccia, zoppicando: credo abbia vagato tutta la notte, alla ricerca di Tina. Solo al mattino, rassegnata, sfinita e stanca, ha capito che non l'avrebbe trovata ed è tornata verso casa.
Da quel giorno Camilla esce in giardino e non si allontana più di qualche metro, appena la chiamo arriva. Poi, in casa, sul divano, io e lei ci guardiamo in silenzio e ci comprendiamo, ascolto aumentare il volume delle fusa e la accarezzo.

(Per chi desidera leggere la storia di Camilla e Tina è riassunta da Tuscia, qui)
Tina, 2009, scattata da Rossana Pesenti
Pubblicato da Lei